Madama Butterfly e le sua ali delicate:

“Determinante per il successo della prima serata…la scelta della protagonista assoluta star dell’evento: ad interpretare la piccola Butterfly è il soprano Amarilli Nizza.

Il ruolo vocalmente intenso che suppone una solidità tecnica e una presenza scenica articolata è ben sostenuto dalla fascinosa artista che dotata di un timbro morbido, di acuti rotondi e di splendidi colori nelle sfumature dei piano e pianissimo, riesce a conferire un aura di fresca vezzosità, un misto di pudore e candore (e una solitudine dell’anima sul finire del dramma) all’eroina pucciniana. …l’orchestra…sembra ritrovare un migliore equilibrio nel volume a tutto vantaggio della bellezza timbrica di Amarilli che dopo l’ovazione per uno dei momenti clou dell’opera Un bel dì vedremo, concede a richiesta il bis”.

Dadadago

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 l’identificazione di Amarilli Nizza (Cio-cio-san) è totale. La consuetudine con il personaggio le consente di arricchirlo di rifiniture psicologiche, sì che gli stessi intimi moti dell’animo si colgono con una immediatezza che rifiuta ogni falsità teatrale e sono consegnati allo spettatore nella loro incontaminata verità. Alla recitazione studiata nei gesti, perfetta nella postura e nella espressione del volto e negli sguardi, corrispondono il dominio e la adesione alla parola scenica e un canto che è un pantheon di preziosità tecniche. In esso c’è spazio per il parlato, per il grido, per il legato strumentale, per il fraseggio, per l’eloquenza della pausa. Basta ripensare al suo Un bel dì vedremo bissato a furor di pubblico, per cogliere la purezza, l’agilità, la potenza espressiva che caratterizzano il suo strumento privilegiato. Incantevole il si bemolle di Io con sicura fede l’aspetto, le braccia distese in un abbraccio universale, il senso di un dolce, fidente abbandono alla grazia del Dio cui si è convertita. Autentica attrice nella simulazione delle voci e dei gesti del magistrato e del marito nella domanda dell’uno e nella risposta dell’altro sul perché dell’abbandono della moglie. Travolgente, dopo il colpo di cannone nel porto, nel credere che lui sia tornato a consacrar il trionfo del suo amore e della sua fede: la mia fé trionfa intera, ei torna e m’ama! Il finale rannicchiarsi a terra è di una raffinatezza psicologica sublime, il capo reclinato e quasi non più visibile accentua la drammaticità di un sonno presago di morte oltre la quale si intuisce la trasfigurazione della vita. Autentico momento di sublime recitazione, capace di evocare il medesimo dolce abbandono mortale della Santa Cecilia di Stefano Maderno.  Straordinario momento di commozione, giustamente sottolineato da uno scroscio di applausi.
M. Mirabile
 
Positano News: 30/11/2012

MADAMA BUTTERFLY: FIGLI DI UN DIO MAGGIORE

Madama Butterfly (foto M.Pica
L’opera di Giacomo Puccini firmata dalla accoppiata Veronesi-Amato, gli uomini adatti per la produzione salernitana, che ha visto consapevolmente e musicalmente nel ruolo unicamente la protagonista Amarilli Nizza

Olga Chieffi 

Il filo della voce di Amarilli Nizza e della sua misura è giunto fino a noi distinto e singolarmente commosso, da una lontananza che strazia, specchio di una grazia né fragile né stupita, come è il carattere di Butterfly…Il pubblico l’ha giustamente premiata con la richiesta di bis dell’aria Un bel dì vedremo”.

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