DO RE MI…PRESENTO – intervista a … AMARILLI NIZZA
Di Maria Teresa Giovagnoli
‘La famiglia è la mia base, il mio equilibrio’Forse non tutti sanno che tra le antenate del soprano milanese Amarilli Nizza, vanto della lirica italiana in tutto il mondo, figura niente meno che la cantante che fu di ispirazione perPyotr Ilyich Tchaikovskji ed amica dello Zar di Russia, Medea Mei Figner. Da lei ha certamente ereditato un talento straordinario, una presenza scenica impressionante, una voce ricca, piena, potente e tale da poter interpretare un vastissimo repertorio operistico. I teatri più importanti la cercano ed il pubblico la adora. Una persona molto disponibile e gentile, che tra un impegno e l’altro mi concede questa intervista con tanta simpatia e spontaneità
Come descriverebbe la sua voce a chi non la conosce?
Questa domanda è veramente difficile perché la voce è qualche cosa che si percepisce, direi ‘vibrazionalmente’ ed in maniera molto soggettiva. Inoltre ogni voce muta col passare degli anni e, se ben gestita, può diventare sempre più perfetta.
Il mio “strumento” di natura è sicuramente indirizzato verso una certa drammaticità e pastosità, grazie alla tecnica però, è in grado di essere anche agile ed elegiaco.
La definirei una voce molto eclettica, di grande estensione ed estremamente flessibile : al servizio dello spartito.
Come descriverebbe gli inizi della sua carriera e cosa l’ha portata ad intraprenderla?
Sono nata in una famiglia nella quale da ben quattro generazioni si sono avvicendate vere e proprie dive del bel canto. La prima fu Medea Mei Figner, musa di Tchaikovskji , nonché mia trisnonna (un soprano ‘falcon’), poi la mia bisnonna Mery Mirabella (un magnifico soprano drammatico) e infine mia nonna ( la mia maestra ) Claudia Biadi, pianista e soprano leggero di coloratura. È stato un percorso piuttosto naturale, avendo una maestra in casa, quello di dedicarmi allo studio, prima del pianoforte, e poi del canto. All’inizio , quattordicenne, ero nel coro creato da mia nonna ad Anguillara e solista in chiesa nelle funzioni nuziali. Poi , durante gli anni di liceo ( scientifico ) e dell’ Università , ha cominciato a farsi strada sempre più prepotentemente il desiderio di intraprendere una carriera lirica. Era solo un sogno, non sapevo se ci sarei riuscita
Quali sono i ricordi più cari della sua carriera e i momenti che le danno maggiore soddisfazione?
Tra i ricordi più cari ci sono le ore di lezione passate nello studio di mia nonna, la vittoria al concorso ‘Mattia Battistini’ a soli 20 anni , grazie alla quale il maestro Maurizio Rinaldi mi ha fatto debuttare Cio-Cio-San nella Madama Butterfly, dopo tre mesi di prove passate in un piccolo teatro a Trevignano, nelle quali minuziosamente si preparavano le opere messe in concorso.
Tra i momenti di maggior soddisfazione sicuramente l’ aver potuto incidere in cd e video i tre ruoli del Trittico e poter portare in scena Butterfly, e tutto il repertorio pucciniano, con consensi ogni volta eclatanti. Inoltre Aida e Lady Macbeth sono due ruoli che ho nel cuore e che mi stanno dando enorme soddisfazione.
Cosa avrebbe fatto se non avesse scelto questa carriera?
La giornalista probabilmente o la scrittrice, o la psicologa (visti i miei studi universitari ). Ma credo, in realtà, di star facendo esattamente quello che avrei dovuto fare.
Quanto conta l’immagine oggi nel mondo del Teatro d’Opera?
Dipende. Se parliamo di una carriera proiettata verso i dvd, il mercato discografico e i media, conta sicuramente moltissimo. Direi che è fondamentale. Se parliamo, invece, di una carriera teatrale, costruita nel tempo, giorno per giorno, tesa a durare magari 30 o 40 anni ( evento ormai raro ), conta molto meno. Nel secondo caso è fondamentale la voce, la tecnica, l’abnegazione, l’amore vero per il palcoscenico. Nel primo tutto ciò è secondario.
Come studia un personaggio da interpretare?
Mi faccio guidare dall’istinto, ascoltando svariate volte le melodie assegnate al personaggio, e dal testo dello spartito. La parola in primis! Attraverso il linguaggio di un personaggio ci è dato sapere come l’autore pensava di caratterizzarlo e quale taglio psicologico si debba affrontare.
Ci sono poi migliaia di indicazioni musicali, che io rispetto scrupolosamente, che tratteggiano i ruoli. Laddove ci sono 4 pppp ( pianissimo ) si deve esprimere dolcezza, laddove ci sono 3 fff, forza o rabbia. Insomma è tutto scritto, in realtà.
Poi, di volta in volta, si può cambiare taglio interpretativo a seconda delle esigenze registiche, ma sempre nel rispetto del compositore, che spesso si scosta, anche nel caso di personaggi storici, da quelli letterari.
Insomma io resto fedele a quello che i sommi maestri hanno scritto.
Come si concilia un mestiere “frenetico” come il suo con la vita familiare/privata?
Con tanti sacrifici, spesso tanta stanchezza e mettendo da parte l’egoismo.
Il rapporto con la mia famiglia è bellissimo. È la mia base, il mio equilibrio, la mia forza. La famiglia viene infatti prima di qualunque cosa, per me. Ma mio marito e mio figlio sanno quanto la mia arte sia importante e necessiti di dedizione totale, di studio incessante e di tanto allenamento.
Ogni giorno le ore dedicate al canto sono tante. Quindi solo persone di grande generosità riescono a tenere insieme tutto e a portare avanti una famiglia con equilibrio. Mio marito è meraviglioso e fondamentale per questo equilibrio. Sempre comprensivo e attento.
Qual è il suo rapporto con le regie d’opera tradizionali e quelle moderne?
Adoro i registi e il teatro di regia. Non potrei prescindere dalle messe in scena e non amo particolarmente i concerti proprio perché manca l’aspetto registico.
Mi piace molto diversificare e passare da regie tradizionali a spettacoli innovativi e moderni. Sono molto fortunata perché negli ultimi anni mi è capitato davvero spesso di costruire personaggi bellissimi assieme a meravigliosi registi.
Come definirebbe il rapporto con i direttori d’orchestra?
Molto bello e molto importante.
Tra cantante e direttore deve crearsi grande complicità e unità di intenti. È quasi sempre possibile, a meno che non si senta la musica in modo davvero troppo diverso, e allora il risultato finale non è ottimale. Ma quando si crea questa alchimia e questo sodalizio, si possono tirare fuori interpretazioni meravigliose.
Ha mai sofferto di invidia o è mai stata oggetto di invidie altrui?
Credo che l’invidia sia un sentimento primitivo da combattere. Non ne provo per gli altri perché penso sempre che dietro le facciate più dorate possano spesso celarsi grandi dolori e sofferenze che non ci è dato sapere. Penso, inoltre, che le cose vadano sempre come devono andare e che se si segue un percorso piuttosto che un altro è perché così deve essere.
Temo di essere stata oggetto di invidie altrui, ma non me ne curo più di tanto. Fa parte del mestiere…
Qual è la città del mondo che preferisce e dove le piace stare quando deve rilassarsi dopo tanto lavoro?
Quando non lavoro voglio stare a casa mia, sul lago di Bracciano, immersa nella natura e nella tranquillità a occuparmi del mio giardino.
Ci sono tali e tante città meravigliose nel mondo , ma io non amo stare in città. È l’unico aspetto del mio lavoro che veramente pesa. Amo visitare città nuove, ma dopo 4 o 5 giorni sento il bisogno di natura : laghi, mare, montagne, colline. Il mio animo ha un profondo bisogno di elementi naturali .
Dove si mangia meglio secondo lei, oppure peggio?
Adoro la cucina orientale e quella giapponese in particolare .
Amo piatti poco elaborati, poco speziati e poco grassi, anche se il fritto mi piace.
La cucina che detesto è quella francese : troppi intingoli, pepe, salse, panna.. Tutte schifezze che mi fanno venire un gran mal di stomaco! Ma ‘ww’ il coquillage ( frutti di mare crudi in quantità) e la pasticceria francese!!
E quindi quale è il suo cibo preferito?
Sicuramente verdure in tutti i modi e pesce!
Qual è il suo rapporto con la spiritualità? È superstiziosa?
Il mio rapporto con la spiritualità è sicuramente molto profondo, e no, non sono superstiziosa.
Parliamo un po’ hobby: cosa le piace fare nel tempo libero?
Lettura , lettura, lettura. Leggo testi di fisica quantistica (che non ho mai smesso di studiare dai tempi del liceo), filosofia, spiritualità. Poi il cinema. amo molto la cinematografia. Il mio film preferito è Forrest Gump
Il suo colore preferito, il fiore che più le piace?
Amo l’azzurro e mi piace la gardenia.
Ama più il giorno o la notte?
Direi il giorno.
Quali sono i suoi cantanti preferiti del passato e del presente?
Beh del passato la mia trisnonna Medea, del presente Renata Scotto.
Cosa fa poco prima di salire sul palcoscenico?
Indubbiamente scaldo molto la voce.
Come vive il rapporto con il pubblico?
Il pubblico è tutta la mia forza. Canto per il pubblico sperando di arrecare gioia e di emozionare.
Con molte persone si è instaurato un rapporto personale profondo. Conosciuti come fan, sono poi diventati amici e si è creata una familiarità per cui mi seguono anche all’estero. C’è chi dall’Italia mi ha seguito fino a Buenos Aires…. che meraviglia! Sono sempre commossa da queste manifestazioni di stima e cerco di dare sempre il massimo per non deludere .
Cosa rappresenta per lei l’Arena di Verona, dove ha avuto tanto successo anche questa estate?
L’Arena è una seconda casa. Ho iniziato il rapporto con Verona nel 2003 e l’anno prossimo saranno 10 anni di relazione ininterrotta. Una bellissima relazione: premio ‘Giulietta’ per Aida nel 2006, premio ‘Zenatello’ nel 2010. Affetto enorme del pubblico. Atmosfera unica al mondo sul palco areniano.. adoro Verona!
Come vede questo momento di crisi che attraversa il settore della musica lirica?
È una crisi internazionale che riguarda tutti i settori. C’è chi sta vivendo situazioni estremamente drammatiche. Un momento duro per l’umanità. Credo sia un punto di svolta nel quale tutto ciò che è nato su basi sbagliate sta implodendo . Speriamo che dalle ceneri rinasca un sistema economico più giusto e meno allucinante di questo, che è proiettato solo all’accumulo di denaro.
Ci sono delle cause politiche o sociali che le stanno particolarmente a cuore?
Ho un figlio di 14 anni e vorrei immaginare per lui un mondo più giusto. Nel mio piccolo cerco di trasmettergli altri valori, il distacco dal consumismo, l’importanza di essere eticamente corretti, di fare le cose per la gioia di farle, senza secondi fini.
Cosa manca nella sua vita oggi?
Sono molto felice della mia vita, ma è difficile non essere empatici nei confronti di ciò che ci sta intorno e mi addolora vedere tante persone in difficoltà.
Ci sono stati episodi buffi nel backstage o in scena che le piacerebbe raccontare?
Il più buffo che io ricordi: una prova di assieme di Tosca a Verona. Io sdraiata su una sedia ginecologica , Scarpia ( Mastromarino ) su di me per baciarmi, calcoliamo male il timing per la mia fuga e ci diamo una testata clamorosa! Nell’udire il tonfo delle nostre teste che cozzavano l’orchestra si ferma , Mastromarino sviene! Arriva il medico e mi dice : ‘Signora, ma che testa dura ha ??’ Tutti a ridere, Alberto si riprende, e sulla mia testa comincia a comparire un ‘ficozzo’ enorme. Ci hanno preso in giro per anni!!
A Palermo, poi, una produzione di Pagliacci, sempre con Mastromarino, nella quale dall’alto i macchinisti dovevano calare un pollo spennato durante la commedia. Ogni sera un’incognita : il pollo scendeva o troppo presto, o troppo tardi, o non si staccava dal filo. Una sera mi è rimasta in mano solo la testa. Una gag nella gag. Non riuscivo a smetter di ridere!
C’è per caso qualcosa che vorrebbe dire che non le è stato mai chiesto?
Vorrei dire che la musica che facciamo è quanto di più alto si possa pensare. È un’arte sacra e per questo dovrebbe essere tenuta lontana da logiche politiche, economiche, di business, di interessi personali. Appartiene all’universo, non a qualche cerchia ristretta di esseri umani.
Infine, quali saranno i suoi prossimi impegni?
Tra i più importanti : un gala Wagner-Verdi a Macau, Butterfly a Pamplona e una aSalerno i primi di dicembre, Macbeth e Nabucco a Leipzig, Amica a Montecarlo, poi ancora Butterfly a Venezia e Barcellona, Nabucco e Aida in Arena, e I due Foscari adHamburg.
Un’agenda fittissima di impegni prestigiosissimi dunque, come del resto ci si può aspettare quando talento e grande personalità si fondono insieme. Ancora una volta mi reputo veramente fortunata per aver potuto conoscere meglio una persona così eccezionale, profonda, di alti valori morali e così dedita al suo lavoro. Credo fermamente che persone così speciali meritino tutta la felicità, i successi, i momenti magici, e le soddisfazioni che la vita possa donare loro. Ringrazio di cuore Amarilli Nizza per la sua disponibilità, in attesa di sentire di nuovo e prestissimo la sua meravigliosa voce in scena.
MTG